Flamenco se escribe con Jota, lo spettacolo del
ballerino Miguel Angel Berna, messo in scena con l’arte della bailaora flamenca
Úrsula López ed il bailaor Rafael Campallo, partendo dall’originalità delle
peculiarità artistiche di ciascuno, si propone come una sorta di dialogo
naturale tra due espressioni artistiche fortemente vincolate tra loro, sia per
le profonde radici popolari che per l’espressione vitale di un popolo la cui storia
è scritta a tempo della “sua” musica: un’identità che si manifesta nelle parole
dei canti sia di flamenco che di jota.
Pepa Montes durante lo spettacolo
Flamenco e jota, infatti, condividono in egual misura
il mistero delle loro origini e lo stesso “miracolo”, quello di nascere quasi
contemporaneamente agli albori del secolo XIX. L’obiettivo dello spettacolo non è quello di
mescolare le due danze, ma quello di lasciare che ogni artista trovi il momento
giusto in cui i due stili possono mescolarsi. L’unione c’è, il ritmo della Jota
e del Flamenco è lo stesso. La bailaora flamenca Úrsula López, il bailaor Rafael Campallo e Miguel
Ángel Berna dipingono questo incontro partendo dall’originalità delle peculiarità
artistiche di ciascuno: Úrsula López e Rafael Campallo, con il loro flamenco,
riaffermano incessantemente la stretta relazione con la terra, mentre l’aereo
Miguel Ángel Berna trascende la jota folclorica e riesce a ballare quasi “in
sospensione”.
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