Un comitato consultivo di 15 esperti si è riunito
qualche giorno a fa a Saragozza per compiere un passo in avanti verso l’elaborazione
di una dichiarazione ufficiale, grazie alla quale la Jota diventerà, spero
presto, bene di interesse culturale immateriale Aragonese.
La riunione si è svolta presso la sala Hermanos Bayeu dell’ edificio
Pignatelli ed è stata presieduta dal Ministro della
Pubblica Istruzione, Università, Cultura e Sport, Dolores Serrat. Ad essa ha
partecipato anche il Direttore Generale dei Beni Culturali, Javier Callizo.
Serrat ha affermato che la
jota va oltre il folklore: essa rappresenta anche il sentimento di appartenenza
degli aragonesi alla loro comunità, cultura e storia, nonché fonte di
ispirazione anche per altre arti, come la pittura, la letteratura e il cinema.
L’obiettivo della riunione della scorsa settimana è stato quello di mantenere viva
la jota, affinché non vada dimenticata nel corso del tempo, ma sia trasmessa
anche alle future generazioni.
La jota, infatti, suscita forti sentimenti di
identità culturale negli aragonesi che vivono nella loro terra ma anche, anzi
forse soprattutto, in quelli che vivono fuori da questa regione, poiché gli
Aragonesi sono fortemente legati alla loro comunità. Diciamo pure, senza timore
di esagerare, che la jota rappresenta il loro autentico orgoglio.
Giovani ballerini di Jota |
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