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venerdì 10 agosto 2012

Le origini misteriose della jota aragonese

La jota, la più conosciuta delle manifestazioni del folclore musicale dell’Aragona, consacrata patrimonio nazionale, è una danza tradizionale folclorica spagnola diffusa in tutta la penisola iberica, con caratteristiche variabili a seconda della Comunità Autonoma. Le origini geografiche e storiche di questa danza non sono certe: secondo alcuni studiosi questa danza nacque a Valenza ed il nome deriva dalla parola xotar, (in valenzano antico, rimbalzare o saltare), che sarebbe poi passata al castigliano come jota.
Secondo una leggenda, dalla quale però gli studiosi prendono le distanze, affermando che non sia attendibile, sembra che nel XII secolo l’arabo Aben-Jot, inventore di un canto del tutto profano, con il quale incendiava gli animi del popolo del Regno di Valenza, fu esiliato per volere del re Muley Tarik. Quindi si rifugiò a Calatayud, località situata in provincia di Saragozza, considerata la culla della jota aragonese cantata. Qui fece conoscere la canzone da lui inventata. Gli abitanti di Calatayud, per rendergli omaggio, diedero il suo nome alla danza stessa.


Esistono versioni discrepanti riguardo l’origine della jota aragonese e la sua comparsa sembra non essere antecedente al XVII secolo. La maggior parte dei ricercatori, come ad esempio Antonio Beltrán Martínez, importante ed appassionato studioso della jota,  assicura che l'origine di questa danza sia senza alcun dubbio nel Regno di Valenza, probabilmente tra il XV e XVI secolo, La jota aragonese, invece, apparve solo nel XVIII secolo e, secondo gli studiosi,  discende da quella valenzana, mantenendo un forte legame con la musica ispano-araba. Le sue origini non sono del tutto chiare, a causa della mancanza di dati concreti e documenti attendibili dai quali attingere attualmente. Le origini, dunque, continuano ad essere misteriose e forse proprio questo rende così unica ed affascinante la jota aragonese.

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